Fuoco di paglia.

Società moderna: terra arida e lontano ricordo di una civiltà che una volta era vera.

Dove il verde regnava e l'amore con forza trionfava, rose e piante in ogni dove a purificare l'aria, che ora pesante giace in polmoni ormai di catrame stanchi.

Ovunque l'eco di chi tossisce, pianti, guerre e urla, una lotta continua verso la vittoria di una eterna solitudine. 

Come un fiero cavaliere avanzi a tutta forza, tutto distruggi e senza sosta, alla carica insieme al tuo esercito, armi affilate e arruginite ed il sangue negli occhi. 

Odi la vita e tutto ciò che è verde, come Ade ormai ti senti, il re di un regno morto, uccidere e far male vuoi, ma l'anima oscura acceca ogni cosa, non vedi la realtà fatta di pietra e l'impossibilità di una lama di scalfire la vera potenza.

In un lampo ti accendi, come un vasto incendio che tutto trasforma in cenere, la paglia la tua passione, ma il suo calore non è sufficiente a scaldare il tuo cuore, poiché dura un attimo e tu che sei piromane, la scena non basta a placare la tua sete di distruzione.

Il ghiaccio in te che ha preso il sopravvento, ha distrutto tutto e la cenere vola al vento, di fronte a te il regno che desideri, arido deserto senza vita e senza viveri.

Di fronte a te l'orizzonte infinito, padrone di una vita passata divenuta un lontano mito. 

Leggenda che si tramanda nei cuori più limpidi anche se carbonizzati vivono tutt'oggi di ricordi vividi, tutto sboccia perfino nel deserto, per chi ha radici ben salde in un cielo aperto.

Fuoco di paglia, la società che tutto sbaglia, forte luce che gli occhi abbaglia! 

Io sono il fuoco buono che nessuno vuol ferire, solo dar calore a chi di freddo non vuol morire. In me solo amore e niente distruzione, il sentimento puro il mio unico padrone.

Ho un fuoco dentro che mai si spegne, si alimenta di cose belle e mai mente, tu da lontano guardi e piangi, non esiste il ritorno e solo l'amaro delle tue lacrime ora assaggi.



Dopo l'incendio il nulla assoluto.
Tutto fumo, carboncino su foglio A4


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