Il bosco perduto.

Sotto un albero giaci, tu sagoma nera, colma ormai di vuoto ed eco che il suo nome urla, senza più forza alcuna ti sei rassegnato a quella erba che umida le ossa di attraversa e più non sai che suono ha la tua voce.

Sei prigioniero di un bosco incantevole che con le tue mani hai distrutto, ma la natura non perdona, così più forte che mai è rinata per divenire tua prigione.

Non temere, quel bosco non è minaccioso, è solamente il ricordo di un amore che un tempo fu meraviglioso. Non lo dimentichi, ti odi e sai di aver sbagliato, osservi meglio quelle acque per realizzare quanto lei ha amato.

È davanti ai tuoi occhi e te ne stai perplesso, no, non è un semplice riflesso, immersa in quelle acque distrutta si mantiene a galla, osserva il tuo dolore ma non parla, è spenta, debole e nera del tuo errore, distrutta per averti dato così tanto amore.

Fermo e senza forze puoi solo che pensare, farfugli banalità e cerchi le scuse più disparate per sfuggire alla realtà, poi nel silenzio lo capisci che hai bisogno di umiltà. Arriva e ti distrugge, realizzi la follia, hai perso qualcosa che ora ti uccide di malinconia.

Ma sei nel bosco incantato, li non esiste il rancore, questo è solamente nato da un profondo dolore, ed è per questo che gli alberi non mancano ed il colore vi circonda, ti ricorderà quanto quella unione era dolce e profonda.

Tu dici: sono qui bloccato, non trovo più la via!

Possibile che tu non veda che sei di te stesso l'agonia?

"Si ti dico, è lei che mi tiene qui intrappolato!"

No, sei stato tu a non aver amato... Lo sai ma non lo accetti e lo so che sei distrutto, per questo lei ti osserva e desidera la fine di questo lutto.

Va bene, hai capito, adesso sai che cosa hai perso, ma smettila di tormentarti che oramai non c'è più verso. Esci da quel bosco che nessuno li ti trattiene e porta lei nel cuore, che ora ti scorre nelle vene.





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