L'altra metà.

Stanca e senza forze riposa nel suo bosco, come una tomba immobile giace e cerca l'eterno riposo, ferita e condannata dal suo triste destino, si ubriaca delle sue lacrime come fossero vino.

Come un fantasma seduta sull'erba, una vita caduta che ancora era acerba. Un lungo vestito bianco avvolge la sua fragilità, quasi a voler oscurare le sue grandi abilità.

Ma è tutto inutile perché la sua anima brilla e le esce fuori dal petto, senza volerlo, diventa all'improvviso un libro aperto. Capelli neri davanti al suo pallido viso, quasi a voler nascondere il suo tenero sorriso, negli occhi la paura di chi troppo ha sofferto, si difende scappando in un mondo mai scoperto.

Le troppe bastonate hanno rotto le sue ossa, non trova la giusta cura ed è finita in una fossa, dove tutto è buio ed il respiro ormai le manca, fa fatica a risalire perché è veramente stanca. 

Dall'altra parte lui si regge ancora in piedi, incoraggia se stesso e dice: lotta per tutto ciò in cui credi!

Anch'egli distrutto da una vita così dura, nei suoi occhi la voglia di successo per scacciare la paura. Come lei odia questo mondo e senza mai perdere le speranze, resta fiero in piedi per accorciare le distanze. 

Urla il suo nome per darle l'energia, chissà che attraverso quelle parole si salvi per magia. 

Sono la tua metà, vengo a scacciare le tue pene, per te che mi appartieni e mi scorri nelle vene. E guarda la mia anima che ha i tuoi stessi colori, raggiungi quel ponte e abbracciami per annientare i tuoi dolori! 

Non ti lascerò mai se afferri la mia mano, insieme siamo forti e andremo lontano. Quel ponte la nostra unione è facile da raggiungere, inutile scappare da un destino che insieme ci vuole, siamo uniti per la vita con l'anima ed il cuore. 

Lei disse in lacrime: io ti sento! Dammi il tempo di risalire e correrò come il vento. Per te che hai capito e la mia anima salvato, non smetterò di lottare per questo amore appena nato. 

Il ponte, acrilico su tela.