In superficie.

Vita, incredibile viaggio tra fondali e superfici, dove a volte si affonda così in profondità da perdere l'orientamento, quel preciso istante dove non sai da che parte andare per riemergere, ed intorno, solo buio e terrore.

Niente più ossigeno, in apnea, sapendo che il tempo è limitato, l'ansia di chi sa che deve fare di tutto per risalire il prima possibile, per non soccombere e rinunciare alla propria esistenza. 

Il panico si avverte in ogni cosa, l'aria che abbandona inesorabilmente un corpo immerso in acque scure, ed ecco che ritorna quel pensiero: devo fare di tutto per risalire... Ma come? Qual è la giusta direzione?

Basterebbe guardare in alto per vedere la luce, ma le paure hanno preso ormai il controllo di un'anima che galleggia, che appare leggera come stesse volando, quando in realtà il cuore si è fatto pietra per farci sprofondare. 

Quasi abbandonato al suo destino, sembra pensare: adesso chiudo gli occhi e smetto di lottare, non ho più le forze, né le giuste motivazioni.

Ma ecco che ad un tratto arriva la salvezza, l'istinto di sopravvivenza di cui noi creature siamo fatti, anche quando tutto sembra perduto, quando siamo tristi e, all'apparenza, senza vía di scampo, ma, una via c'è sempre e bisogna fare qualunque cosa per trovarla.

E se ci si abbandona per un pó in questo fondale buio, si possono udire i suoni del risveglio, gli stessi che tutto portano verso la luce, che mentre piangi non ti accorgi che il tuo corpo è avvolto da raggi che ti aspettano per scaldarti, completamente cieco perché gli occhi ora sono chiusi in una infinita stanchezza.

Ma davvero vuoi smettere di lottare?
No, non può essere, anche se così sembra, siamo tutti guerrieri nel momento in cui si nasce, qualche volta si perde, ma nessuno viene al mondo per arrendersi. 

E se qualche volta la lama del maligno ha ferito la tua anima, beh non importa, tutto passa per renderci più forti, tutto serve per crescere, ahimè, anche il dolore che tanto si teme.

Avrai gli occhi che parlano di te e della tua storia, qualche ferita pronta a diventare cicatrice, non farà più male un giorno, però, sarà sempre lì a ricordarti l'accaduto e, potrai guardarla tutte le volte che vorrai, come fosse un maestro di vita. 

Capirai così che anche le cicatrici sono belle perché hanno una storia da raccontare, che se trattate nel modo giusto, possono addirittura condurci verso la felicità che tanto si brama, arrivare finalmente in superficie... Dove tutto ciò che più ami al mondo ti aspetta.

Finalmente la speranza riaccende gli occhi e scaccia via la nebbia che la mente avvolge, non siamo soli, circondati dalla vita che abita anche i fondali più oscuri: piante e pesci che prima era impossibile notare, colori mozzafiato e la luce che mai abbandona.

Nuoti per risalire e le foglie lì ad aspettare il trionfo di chi ha scelto la vita, come una rinascita da quelle acque che hanno assopito la tua vera essenza, dove l'aria accarezza e dona respiri, vita e ancora vita ad ogni angolo, musica della natura, bellezza che nutre la mente. 

Ed ecco la superficie, ora sei a galla, vedi anche tu quel che vedo io?

Quelle foglie ormai secche sono cadute giù, ma nonostante tutto, sono rimaste in superficie, si lasciano cullare dalle acque verdi dove le loro case si specchiano, gli alberi...

Ora la luce nei tuoi occhi, perché sai di avere la bellezza di una foglia.



A galla
In superficie, acrilico su tela. 




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