Salvezza.

Casa, quel famoso luogo dove pace e amore regnano, il concetto di famiglia unita per sempre da un legame di sangue. I figli tanto desiderati e cresciuti con immenso amore e fatica, i genitori che li seguono fino a fargli spiccare il volo, come fossero uccelli protetti nel loro nido attendono di diventare forti e, per farlo, osservano attentamente le due figure più importanti della loro vita.


Ma questa, ahimè, non è sempre la descrizione della realtà, solamente chi attraversa l'inferno invisibile può essere testimone di un dolore inconcepibile, un crudele inganno in un mondo di cristallo che all'improvviso cade rompendosi in mille pezzi e, fuori, allo scoperto per respirare il veleno di una prigione dalla quale non esiste scampo. 


E chi ha vissuto, o vive, nell'inferno dei mille frammenti taglienti sa cosa gli aspetta, una lotta continua a bendare le proprie ali nella speranza di poter volare lontano, forse un giorno, quando il dolore dell'anima sarà più forte delle ferite. 


Ad un tratto l'amore che sparisce, le due figure offuscate di un nero che tutto risucchia e la vittima non esiste più. Come in un purgatorio si troverà a vagare senza meta, alla disperata ricerca di un qualcosa: un segno, la forza che non ha, l'amore di cui ha bisogno, la vita che scorre nuovamente nelle sue vene, perché oramai, è come se non esistesse più. 


Il tempo si ferma e quelle orrende giornate sembrano anni di un castigo ingiusto ed insensato, tutto appare folle, effettivamente lo è, eccome, ma nonostante tutto la vittima non smetterà mai di chiedersi il perché di tutto questo, cercherà per il resto della sua vita una risposta a quella maledetta domanda che non conosce risposta, bensì, solo un silenzio inaccettabile, incomprensibile per chi un cuore lo possiede. 


E mentre la povera anima si sentirà sola, come se mai fosse venuta al mondo, finirà per chiudersi dentro di sé nel posto più introvabile dell'universo. Porterà con sé il vuoto di una triste esistenza senza amore, all'apparenza priva di senso e scopo, guarderà gli occhi di chi le sta attorno senza mai trovare un briciolo di legame, tanto, chi potrebbe mai capire quella giovane così cupa e silenziosa? È solamente un'adolescente, che problema potrebbe mai avere? Ed è così che nasce l'etichetta della persona antipatica, introversa, certo, non è mica perfetta ed allegra come la società ci ha insegnato che dovrebbe essere. 


Poi, che sbattimento...che fatica e che noia approfondire per comprendere il silenzio di qualcuno, di quella vittima che sembra non avere spazio per nessuno: sono questi i pensieri e le azioni di chi ingrandisce ancora di più la fossa del dolore e della solitudine. 


Così la vittima finisce per isolarsi, costruisce un mondo di protezione per sfuggire dal male, anche se per un breve istante, per lei, sarà sufficiente per riprendere fiato, per sperare e, cosa più importante, mai mollare la presa che porta alla luce, quell'unica speranza che sa di consapevolezza: prima o poi tutto questo finirà... 


Si appiglia all'amore che ha dentro e trasforma il dolore in pensieri profondi, non smette di dipingere e disegnare, poiché la lentezza del tempo che scorre così sconfigge, riesce come per incanto a spazzare via quella condizione che tanto la fa star male, la solitudine sembra non esistere più, ad ogni creazione vuole migliorarsi ancora ed ancora e s'innamora perdutamente di lei, dell'arte, quel dono meraviglioso fatto apposta per lei, per tenerla in vita e cullare l'infanzia che le è stata strappata via brutalmente. 


Si accorge di avere un grande potere, un rifugio che le permetterà di sopravvivere, la sua salvezza è lì davanti ai suoi occhi ed è attraverso le sue mani che la muove. Può usare il suo dolore mentre urla col colore, la rabbia sulla tela muta in segni che sembrano incisi, linee ben marcate e visibili per non nascondere più la vita che credeva essere quasi l'unica ad avere. 


Cresce e matura con il suo grande amore e lentamente apre gli occhi dopo un lungo sonno, il mondo che sembra un circo, trucchi e maschere in ogni dove ed ode da lontano le voci di chi afferma che nella vita così bisogna essere per non soccombere. 


Mentono spudoratamente alla vittima, le dicono ciò che più la terrorizza: stupida, l'amore non esiste! 

Ma lei conosce l'inganno e scappa via puntualmente al suo rifugio, tutte le volte ci arriva stremata, poi si ferma, guarda la tela e si sente rinata.


Più accanita che mai si mette alla ricerca del bene e dell'amore, ha tutte le carte in regola per farlo ed è questo il bello, poiché oramai è divenuta padrona di quel fardello. 


Impara ad ascoltarsi e conoscersi per poi salvarsi, l'anima, la mette tutta per amare se stessa, crea e plasma la sua vita come fosse una scultura, mai si ferma, non c'è una precisa misura, sa solo che sarà armoniosa e con la pace nel viso... in poche parole, arrivò la sua salvezza.


Scaltra come una volpe che tutte le trappole conosce, non ci casca e lentamente va avanti per la sua strada, qualche volta inciampa ma si rialza, cammina con un grande sacco sulle spalle, porta il peso di mille battaglie, l'insegnamento di una dura vita scoperta troppo presto, ma è divenuta la sua più grande forza capace di costruire un impero.


Ora è lontana da quei giorni che sembravano infiniti e se pensa al passato non riesce a crederci che tutto è finalmente finito, non sa come ha fatto a sopravvivere, dove ha trovato la forza, ma infondo lo sa che in realtà è un gigante rimasta umile nel cuore.


La forza arriva sempre... anzi, deve arrivare. In qualsiasi modo, anche strisciando se necessario, basta non sprofondare, non mollare, che tutto passa e si evolve.



I segni dell'anima.
Segni, forme, colori, acrilico su tela. 


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