Vorrei.

Scappare da tutto ciò che mi fa star male ed inseguire i miei sogni, è questo quello che vorrei. Poter credere fermamente e pensare di poter andar via all'istante senza nessun impedimento, senza catena alcuna avvolta intorno alle caviglie.

Vorrei poter essere più egoista, fregarmene di tutto per poter stare finalmente bene, per una volta pensare a me stessa, ascoltare il mio cuore e far tacere la mente che ormai mi toglie le forze. Che ad ogni giorno che passa diventa sempre più rumoroso l'eco delle sue parole e rimbombano in un'esplosione che stordisce la mia vita attuale, mi tortura costringendo questa mia anima troppo stanca, ormai incapace di lottare perché senza forze. 

Vorrei poter zittire le voci di chi egoisticamente non capisce, di coloro che non mi amano e, che a differenza mia, hanno imparato molto bene a fregarsene del sentire altrui, ormai maestri del campo, gestiscono alla grande la loro mancanza di empatia, utilizzando quel dito per apuntarlo addosso a chi in invece sta per crollare ed avrebbe bisogno di tutta la mano per rialzarsi. Ma le mani non ci sono, solo indici puntati su di me, come a volermi condannare, un cerchio fatto di nulla e buio assoluto, io sono al centro e non posso scappare.

Signore i signori, benvenuti nel nuovo mondo! Dove chi vuole inseguire l'amore diventa un tonto da criticare e la superficialità viene vista come unica strada da percorrere, dove io mi ritrovo da sola in un mare di fragilità, che vorrei avere al mio fianco tutte le persone a me care ma che sono lontane... Anche solo per un momento sarebbe sufficiente per rialzarmi dal fango; uno sguardo pieno d'amore, un sorriso, una carezza, una parola di conforto, insomma qualcosa.

Vorrei avere al mio fianco una grande montagna, che sia il mio modello di vita durante la tempesta, ammirare la sua grandezza che sotto la pioggia non cede nemmeno al gelo e vivere così, come lei sempre in alto ed in piedi, davanti a me la natura immensa, nell'attesa di un sole che arriverà certamente a sciogliere il ghiaccio. 

Ma tu cara montagna non ci sei, amaro è il sapore della tua assenza, così capisco che a diventare montagna devo essere io, soltanto io... Un piccolo sassolino costretto a farsi grande prima che arrivi qualcuno a lanciarmi nel vuoto, ora dimmi, dove troverò la forza?

A guardarmi sembro una perdente, una che si lamenta senza far niente, ma io ti giuro, ci ho provato davvero tanto ad esser grande e forte. Ma la troppa empatia mi uccide, così come la mia tendenza a pensare solo al prossimo, anche a chi non lo merita, ed è così che il sassolino finisce puntualmente per essere lanciato via. 

Cado e cado nelle mani sbagliate e non so come fare per cambiare questa mia situazione attuale e, a forza di cadere, mi sto rompendo a poco a poco in piccoli pezzi, ora alla ricerca dei miei tasselli che non trovo più, troppo piccoli e sparsi ovunque ed io ormai cieca non vedo nulla.

Soffia il vento e con lui mi muovo nell'abbandono più totale, cade la neve ed io mi copro gli occhi per non vedere, non basta il calore di questo tetto ormai divenuto prigione agonizzante per i miei sogni, solo tanto freddo lungo la schiena. Passano i giorni ed il sole non arriva, niente luce per vedere la mia via, manca la forza di alzarsi pure dal letto, di guardare fuori dalla finestra per provare sollievo come una volta, perché la fuori c'è tutto quello che non voglio più.

Il natale diventa caos e tristezza, per chi come me si sente tremendamente solo, gli alberi e le luci accecano in modo fastidioso, così guardo altrove nella speranza di svegliarmi un giorno e vedere che il natale è finalmente andato.

Non esiste festa per chi una famiglia non ce l'ha, niente addobbi natalizi a dare colore, poiché il nero della solitudine ha coperto ogni cosa, perfino il cuore. Niente gioia ed entusiasmo per chi vede il natale come un inganno, dove tutti sono più buoni ma solo per qualche giorno, dopo sarà tutto come prima per tutto l'anno...

Vetrine colme del niente più assoluto, cianfrusaglie fatte appositamente per creare l'illusione di un vuoto riempito da lucine colorate, ma quella è solamente luce artificiale. 

Comprano regali in mezzo ad una folla priva di sguardi e sorrisi, nei centri commerciali dove l'unico calore è dato dal riscaldamento... Regali che bisogna fare altrimenti si rischia di andare controcorrente, dove si verrà etichettati come pezzenti, perché in fondo lo sappiamo tutti, bisogna fare quel che dice la tradizione.

Ma io vorrei poter scartare un regalo che per me ha veramente un valore immenso, aprire la porta e trovare una famiglia seduta a tavola tutti insieme, la tavola imbandita che aspetta i sorrisi e le chiacchierate di chi nella vita di tutti i giorni non ha mai tempo, già, perché troppo impegnati con gli impegni che soffocano. 

Vorrei poter vedere quella scena, dove l'unica sedia vuota è la mia, ma aspetta soltanto me per essere riempita ed io non mancherei di certo. Spegnere quelle candeline come facevo da bambina, convinta che quel desiderio presto si sarebbe avverato, una torta semplice ma fatta con amore, dove regna il calore di una famiglia unita e che ti avvolge in uno scudo di protezione.

Questo è il regalo che vorrei, attualmente è solo un sogno, ma finché continuerò a sognare potrò dire di esser viva.



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