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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Alieni.

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  Come un paesaggio indefinito ed incompleto, sfuocato, ti metti in mostra e ti fai leggere, osservare, almeno ci provi, ti getti nelle mani di chi legge e non comprende fino in fondo le parole che sembrano esprimere una lingua diversa, incomprensibile per un mondo così vicino ma lontano. Affondi le radici dentro di te, come un albero che nell'acqua ha trovato dimora e, nel silenzio, ascolti il rumore dell'acqua che ti attraversa, ti nutri dell'ambiente circostante, del blu e del verde che tanto ti rilassano, poi osservi quelli che dovrebbero essere i tuoi simili ed è lì che ti incupisci.  Non sei come loro, tu sei un alieno alla ricerca di una navicella mai trovata, distante anni luce da quella che è la tua galassia, la tua lingua è strampalata, la tua fantasia ed il mondo così come lo percepisci, lo sono ancor di più.  Dove sono i tuoi simili? Ci sarà qualcuno come te e tu lo aspetti, lo desideri ardentemente, per contemplare insieme una visione idilliaca, di una dimensio

Sarò pronta.

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  Quando verrà il giorno, quando tutto sarà passato ed il tempo divenuto miele, allora, mi troverai in attesa di te.  Guarderò il tuo viso, immobile ad accogliere la tua anima con un sorriso, impassibile nella beatitudine di chi ha superato la crudeltà delle guerre...le pagine nere di questa vita.  Con tutta la semplicità che ho da offrire, come un umile casa che dinanzi a quel lago si erge, rispettosa di ogni creatura che nei dintorni vi abita, con una finestra che in quella luce si affaccia e di puro bianco tutto pervade.  Vedrai nei miei occhi quale fu la mia salvezza e senza parola alcuna ti parlerò di me, mentre mostro con terrore quel che sono diventata, una fatica immensa l'avermi amata.  Ci son riuscita barcollando, crollando di tremore, mentre finivo ogni singolo dipinto non potrai capirne lo stupore.  Sono musica a volume basso, testimone ogni mio singolo passo, avrei voluto far esplodere le casse così che il mondo intero potesse sentire, ma intorno a me tutto era così ne

Il giorno e la notte.

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  Parlami ti prego, attraverso i miei colori, diventa la fusione di questi pennelli per risentire quegli odori.  Non ti vedo ma ti dipingo con questi attrezzi che forte stringo, la tua assenza prende forma per divenire un passato vivido nel presente, questo legame va cantato ma solo dolcemente. Vibrano queste acque ed il tuo riflesso si fa vivo, anche se non ci sei più di tutto questo io non mi privo.  Sussurrano le lucciole durante il tuo passaggio, non vogliono che arrivi la fine di questo lungo viaggio, lo stesso che ha risvegliato il tempo che si è fermato e l'ossessione del pittore che era appena rinato. Ora più consapevole e queste forme provo a domare, lo sai che sono scene che a noi vorrei donare. Sono già nostre, questo legame ne è testimone, un unione nata dalla pittura che ora si è fatta confusione. La mia arte ti cerca, rivuole quell'inizio, disperatamente vuole la tua voce come fosse un dolce vizio. Tu sai com'è iniziato, capisci di cosa parlo, vorrei annientar

Il bosco perduto.

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Sotto un albero giaci, tu sagoma nera, colma ormai di vuoto ed eco che il suo nome urla, senza più forza alcuna ti sei rassegnato a quella erba che umida le ossa di attraversa e più non sai che suono ha la tua voce. Sei prigioniero di un bosco incantevole che con le tue mani hai distrutto, ma la natura non perdona, così più forte che mai è rinata per divenire tua prigione. Non temere, quel bosco non è minaccioso, è solamente il ricordo di un amore che un tempo fu meraviglioso. Non lo dimentichi, ti odi e sai di aver sbagliato, osservi meglio quelle acque per realizzare quanto lei ha amato. È davanti ai tuoi occhi e te ne stai perplesso, no, non è un semplice riflesso, immersa in quelle acque distrutta si mantiene a galla, osserva il tuo dolore ma non parla, è spenta, debole e nera del tuo errore, distrutta per averti dato così tanto amore. Fermo e senza forze puoi solo che pensare, farfugli banalità e cerchi le scuse più disparate per sfuggire alla realtà, poi nel silenzio lo capisci c

Lungo viaggio.

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Due anime che d'amore e coraggio ardono vagano per lo stesso sentiero che al traguardo li conduce.  Si scoprono e si cercano, nel silenzio imparano a comprendersi, dentro tremano e a volte hanno paura per la sorte che li attende. Il tocco delle campane per lei è celestiale, la sua aurea così splendente che il suo amore attira a sé, come fosse una falena, ma senza farla bruciare. Splende e splende nonostante quel dolore, usa quella luce per donare la pace che solo un lago a primavera sa donare, così lui senza esitazione alcuna si tuffa in quelle sue acque profonde per restarci.  Così fu natura devastante, l'inverno era alle porte ma loro assaggiavano ogni paesaggio per mai dimenticare che sapore ha la tenerezza, la condivisione del loro io profondo divenne più forte di qualsiasi profumo del bosco e fu così che quel tempo così limitato divenne eterno. L'inizio di un lungo viaggio che va oltre l'imminente fine, per spezzare così il fato che chiunque attende, niente logica

In un'altra vita.

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Esiste il famoso e temuto blocco del pittore, quando si smarrisce la via e così anche la voglia di sognare.  Che tutto appare irraggiungibile riducendosi solamente ad un sogno che un tempo era quasi tangibile, si fatica a prendere una matita in mano e la sublime connessione con la propria anima sembra ormai persa per sempre.  Ma c'è un tempo per ogni cosa e, quello della rinascita, è presente in ogni dove, anche se non si vede o sembra impossibile, specialmente per chi crea, è inevitabile quel richiamo dell'arte che arriva sempre a svegliare tutti i sensi.  Una sensibilità che a volte vorrei maledire e strapparmi via di dosso, poiché assai dolce nei momenti di luce ma devastante nelle tenebre, amplifica tutto e come un vulcano esplode dentro coprendo tutto quanto di cupa cenere.  E mi ero assopita in un silenzio soffocante, mentre mille cose avevo da esternare ma non sapevo più come fare, sai, avevo rimosso. Persa in un labirinto senza via di scampo, continuavo a vagare lungo l