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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Esseri.

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I pesci, così silenziosi ma pieni di vita, navigano in questo lago colmo di colori e sensazioni, insieme come una grande famiglia, lontano da tutto e da tutti. Nel loro mondo acquatico, da noi sconosciuto e parzialmente esplorato, susseguono colori e rami riflessi come in uno specchio che non ha mai fine, come la vita tutto riflette e ci appare chiaro, come luce dopo l'oscurità.  E siamo come pesci nel lago, insieme ma in direzioni diverse, ci veniamo incontro per poi dividerci e siamo fatti della stessa materia.  Seguiamo la luce che riflette sull'acqua, è la nostra via senza meta e senza timore le andiamo incontro, come una direzione che ci viene suggerita.  La strada che noi vogliamo percorrere, con o senza presenza alcuna poco importa, tanto noi abbiamo compreso cosa conta. Come un lungo viaggio rinchiuso ormai tra le quattro mura, andiamo avanti barcollando ma senza paura, con l'aria di chi tutto ha visto e nulla conosce vuole andare oltre le apparenze. Sei bianco e ro

Verso il tunnel.

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Verso il tunnel della vita, quel cammino lungo e sconosciuto di cui si conosce l'inizio ma non la fine. Fatto di luce e oscurità, gioia e sofferenza, di anime da incontrare che si troveranno a percorrere il nostro stesso cammino e che poi diventeranno piccoli tasselli della nostra vita.  Modellano e danno forma al nostro essere, attraverso parole, gesti e svariati eventi. E ci si ritrova come nella divina commedia di Dante, dove tutto è un viaggio e tutti quanti vorremmo avere uno come Virgilio al nostro fianco, a farci da guida, ma quest'ultima, purtroppo possiamo solo costruirla da noi, unici e soli capaci di guidarci verso la candida rosa. E viaggi attraverso l'ombra degli alberi e vai verso la luce, sopra la testa un tetto immenso di foglie come riparo, abbatti ogni ostacolo perché quella luce la vuoi con tutta l'anima.  In questo lago incontri le anime perse che affondano ma tu non ti abbatti e stai a galla, alcuni vorrebbero salire sulla tua barca e si ammassano t

Castello di carte.

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Fatica e fatica, dai pure te stessa per un pezzo di pane, sii disponibile, china il capo e mettiti in fila indiana nel grande gregge del sistema. Spremi pure, spremili tutti fino all'ultima goccia, nel frattempo ridi pure come un demonio e goditi la scena finché puoi, riempi quelle tasche fino a scoppiare, intanto la tua anima marcia scompare. Dividi tutti e poi impera, anche se il tuo sporco gioco non con tutti funziona, almeno si spera.  Distruggi e massacra l'impero degli altri, ormai ridotto a un castello di carte e tu sorridente siedi in cima sul tuo trono che cade a pezzi. In bilico stai anche se non lo dici e sei l'esempio di chi troppo vuole e nulla stringe.  Le tue pecore ormai a pezzi, smarrita la via si perdono nella competizione, stupide e ciece non vedono la chiave del problema, ovvero tu, colui che si crede il padrone dell'universo... Mio caro, tu non sei niente. Io sono il tuo peggiore incubo, la pecora nera, troppo scomoda per te perché sono sveglia.  St

Dentro di me.

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Ti ho visto a tutte le ore, di giorno e di notte e tutte le sfumature tue conosco, come uno specchio nelle tue acque rifletti la mia immagine e proietti la mia anima.  La tua bellezza così imponente, capace di ispirare l'artista più ribelle, chi ha perso la voglia di dipingere con te la ritrova, gioia di vivere e di nuotare sono la tua essenza, e se in te sono mi immergi tra gli alberi tuoi che si specchiano e anch'essi si vedono stupendi. Tutto con te appare più bello e l'estate ha un senso, con le tue acque rinfrescanti avvolgi noi tutti, coloro che vivono di emozioni in te trovano il paradiso. Ti dipingo e dipingi me con i tuoi colori, il tuo verde e fondale impressi ormai nella mia vita, ti cerco in ogni foglia e profumo, sei la cornice che preferisco, rafforzi l'essere che ci compone e ad un tratto arriva la completezza.  Come l'altra metà che tutto comprende, con te non sono sola e nulla più mi serve. Ti ho incontrato di notte, eri come un sogno, silenzioso e

Come un rituale.

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Ci sono eventi che ti cambiano, a volte in positivo altre in negativo, come un tatuaggio rimangono per sempre in noi e con il tempo segnano il nostro percorso. Nessuno di noi possiede una sfera di cristallo che ci permette di prevedere il futuro, o come andranno determinate relazioni, qualche volta bisognerebbe seguire l'istinto anche se purtroppo non sempre lo facciamo, quindi, finiamo col buttarci a capofitto in situazioni errate, almeno per noi.  Ma tutto serve in questa vita, anche le esperienze negative, che se usate nel modo giusto, possono essere ottimo concime per il nostro giardino.  Come si dice, sbagliando si impara.  E cominciano i lavori, cerchi e cerchi le piante più belle, fiori, pietre e recinti per comporre il tuo mondo, lo stesso mondo che diventerà la tua tana e che nessuno mai potrà distruggere. Come un rituale di chi fa meditazione, hai scelto la via del non sentire più l'inutile rumore, in perfetta sintonia con il tuo respiro e cuore, la natura ti consigli

Quel muro da coprire.

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C'è chi dice che per relazionarsi con gli altri bisogna indossare una maschera, che tutti ne abbiamo una, o anche di più, che bisogna fare attenzione ad aprirsi, a mostrarsi per quel che si è. Bisogna creare un muro dicono, come un confine che non può essere oltrepassato, osservato, mi chiedo: perché tutto questo? Il perché credo di averlo compreso, anche se non fino in fondo, ma in poche parole si tratta di un gioco appreso e messo in atto negli ultimi anni, motivo per cui siamo tutti sempre più soli, faccia a faccia con chi non ci comprende e mente spudoratamente.  Si chiamano amici tra di loro, addirittura fratelli, per poi pugnalarsi alle spalle a vicenda, giusto per non rimanere da soli stanno lì con le loro maschere a circondarsi di un nulla, come un buco nero che tutto divora, e una volta dentro, si perde la cognizione di ogni cosa, la materia svanisce e non ci sei più. I limiti ci vogliono, non dico di no, ma che senso ha vivere una vita con un muro davanti che non ci perme

Come il bosco.

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 E la vita è come il bosco, così piena e colorata di verde speranza, con i raggi che penetrano i forti rami e con le sue ombre che refrigerio ci danno. Con i suoi abitanti che si aggirano, si nascondono e sopravvivono, cercano, giocano e si moltiplicano.  Con le sue stagioni, ognuna diversa, ricca di sapori e sensazioni, colori e paesaggi che sfuggono, brevi ma intensi, regalano momenti che prima o poi finiscono per poi ritornare. L'inverno del bosco, come i momenti freddi della vita, bui e spaventosi, grigi e poco sole, sta lì a ricordare le nostre debolezze, quanto fragili siamo di fronte agli eventi, perché quelli, (salvo rari casi), possiamo solo subirli. E quante volte ci sentiamo come foglie ormai secche che cadendo, senza forza alcuna, finiamo trasportati dal vento per poi finire al suolo.  Così non si è più parte di quel grande albero, una famiglia chiamata foglie, quest'ultime anche loro al suolo, parte integrante di un grande tappeto.  E poi la meraviglia della primav

E se perdi tutto.

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Il grigio che ad un tratto arriva divorando i tuoi colori, l'arrivo del nero nella tua vita, che tutto copre e non lascia spazio alla luce, confonde e acceca, non solo gli occhi, anche l'anima. Foglie che abbandonano i suoi rami cadono al suolo, alberi nudi e cupi, il lago si fa spaventoso, è piatto e non vedi più i suoi verdi, i pesci sono andati via e le piante svanite in un inverno rigido e lungo.  Le tonalità di chi all'improvviso pensa di aver perso tutto, che zittisce il tuo essere, tutto mette in dubbio e così ritorni a quel bivio, lo stesso punto in cui hai dovuto scegliere che strada prendere, ancora la stessa domanda: destra o sinistra? Prendi la destra, quella via piena di buche e senza presenza alcuna, addirittura le persone che ami, sai che stanno percorrendo l'altra strada, sai per certo che non ci sono buche, terreno spianato e all'apparenza corretto.  Appena intrapreso quel sentiero, appena all'inizio, urli il nome di coloro che ami: ti prego tor

Come una fusione.

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Il nostro mondo con il suo cielo blu, dove potersi perdere tra le stelle, magari da sdraiati in una notte d'estate, il canto delle creature che lo abitano, regalano melodie all'ambiente.  Con la sua terra che ci sfama donando i suoi frutti e tutti nutre e accoglie, ripara e stanca con il suo duro ma appagante lavoro. Il mondo con le profondità delle sue acque, dove c'è ancora molto da scoprire e da esplorare, dove solo possiamo nuotare ma non abitare, le onde sanno cullare e addormentare. Il mondo attraverso gli occhi di chi dipinge può unire tutto quanto in una fusione, si sciolgono gli alberi, come líquido che bagna il suolo e le sue radici attaccate al fondale, dove i pesci possono nuotare e godere anche loro della bellezza delle foglie. Pesci rossi vivono li in pace, gioiscono insieme per ogni attimo di vita, quella fusione creata per essere la loro casa e nulla li sfiora o può fargli male, poiché il pittore conosce il loro valore e ha scelto di metterli al sicuro. Il p

L'anima vagante.

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 Ci sono tanti modi di viaggiare, il più comune quando ci si sposta fisicamente, si perché il mondo ha tante meraviglie da offrirci, i nostri occhi sono sempre alla ricerca della scoperta, hanno bisogno di riempirsi di bellezza e così, scegliamo una meta da esplorare per arricchire il nostro essere. Si può anche sognare, anche quello è un viaggio, anche se della mente, si va alla scoperta dell'inconscio, il viaggio più complesso che possa esistere, qualche volta anche spaventoso.  Fa paura quella porta che i sogni spalancano, lo fanno con forza e così permettono di vedere i pensieri che abitano la mente, a volte così assurdi da non comprendere il loro significato, o forse, non vogliamo capire e così si sceglie di richiudere quella porta. Infine il viaggio della creatività, il mio preferito, molto simile al sogno ma lucido, puoi fondere tutto quanto insieme, come tutti gli artisti fanno, pensieri e luoghi visitati, sogni, idee e molto altro.  E così viaggi con l'anima e la tua e

Ho toccato il fondo.

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E capita a volte di perdere la via, ma cosa ancor peggiore, di perdere se stessi.  Quando tutto sembra spento e gli eventi ti strappano via la tua identità e non solo, fanno marcire le tue radici e all'improvviso non sei più in te, fragile e deluso, il tuo impegno sul lavoro, l'amore che dai e nulla cambia, come un boomerang inizialmente d'oro ti ritorna indietro solo ruggine. E tu stai li a farti mille domande, ti chiedi il perché, cerchi di migliorare ma sembra impossibile, rincorri con tutte le tue forze l'idea che hai della vita, ma ormai sei stanco e col fiatone, ti fermi a pensare che forse hai sbagliato tutto ma è l'idea più errata di sempre,autodistruzione per non soffrire più.  E sei solo a lottare contro tutto, soprattutto contro te stessa, perché in fondo lo sai, potresti essere tu il problema ma non del tutto.  Senti e vedi le cose con occhi diversi di chi ha scelto di diventare cieco e dipingere di nero la propria anima, ti chiedi perché non puoi essere

È tempo di festa.

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 In un paese dell'algovia, dove ora si veste di verde, si accendono i boschi di luci e colori, dove tutto era silente si ode il rumore di chi si prepara alla festa, in un'atmosfera per me quasi paranormale, gli alberi si tingono di bandierine, tutto intorno giostre e palloncini e all'improvviso cambi e non sei più tu, perché adesso non regna più il silenzio ma una musica per noi estranea al tuo contesto. Ad un tratto sei circondato dalla folla e non potrai essere, anche se per poco, il luogo di chi come me cerca la tua pace, ma io sono qui come sempre ad aspettarti per ritrovarti ancora più bello di prima, nel frattempo ammiro il tuo cambiamento fatto di bellezza artificiale da noi creata. Ora, strappato via da quel che rappresenti, catapultato in un'altra dimensione che non è la tua, ti osservo così come sei ed a te mi adatto, non ti abbandono e con te cambio. Ti seguo in questa immagine di te, così ti dipingo con colori differenti, con gli occhi di chi tace ma pensa e