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Visualizzazione dei post da agosto, 2023

E venne la notte.

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Di nuovo la notte sulla mia vita, nonostante la lotta continua, le promesse a me fatte e la voglia di risalire, ancora una volta sono caduta nell'oblio, non vedo più niente tranne i miei fallimenti. Non so fare altro che sognare, scrivere e dipingere, perché è l'unico modo che conosco per esprimere me stessa, il dolore e la disperazione che spero così di buttare fuori... Ma nonostante i miei sforzi non riesco a fare meglio, vorrei essere felice ma faccio solo peggio.  Mi pongo mille domande: dove ho sbagliato? Perché non sono riuscita a costruire qualcosa di bello? E mentre più ci penso e più affondo nelle tenebre di un dolore all'anima che non mi abbandona, così devastante che non mi da pace. Cerco con tutte le mie forze un appiglio, il mio corpo trema di paura, la mia mente annebbiata non vede più la luce e vorrei perdonare me stessa per non essere stata capace di darmi l'amore che merito. All'improvviso arrivi tu, l'angelo del lago che custodisce ogni mia spe

Nebulosa.

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Uno sguardo dall'universo immenso come lui, misterioso, profondo, a tratti spaventoso perché poco si conosce.  Occhio blu e penetrante, da lassù ci guardi e dimostri la potenza del tuo regno, dove noi come piccole formiche ne facciamo parte, ci sentiamo forti e astuti anche se la realtà è ben diversa, tu hai il potere del creato, dove noi possiamo solo ammirare la magnificenza degli eventi.  Sei un aglomerado di bellezza dopo un esplosione, sempre lì a ricordare che un tempo vi era una stella ad illuminare con il suo bagliore.  Reincarnazione dopo la morte, ti espandi nell'universo con i tuoi gas dai mille colori, sembri magia ma sei reale, eterna vita che si trasforma e tutto alimenta.  Ti immagino così, in una fresca notte d'estate, dove io siedo sull'erba e ti ammiro ad occhio nudo... Non sarebbe meraviglioso?  Pensa se tu potessi prendere il posto della luna durante la notte, colorando ogni cosa con il tuo bellissimo occhio blu, ne sono certa, tutti quanti staremmo

Trasparenze.

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Pennellate e dimensioni che si sovrappongono e lasciano intravedere tutto quello che c'è, anche ciò che sembra non esserci, cappe e cappe di ricordi che come tasselli perfettamente si incastrano e ti ricordano la storia di una vita vissuta, parole all'anima come dolci note di un'arpa suonata dagli angeli. In sintonia con i colori che possiedi, la danza dei pennelli a ritmo del pensiero più profondo, così imprimi i tuoi sentimenti, tutto quanto, gioia, dolore e malinconia... Quest'ultima regina della mia arte.  Presente in ogni mia giornata, forte come emozioni meravigliose che mai più torneranno ma che continuano a vivere in me finché avrò respiro.  E nella malinconia vado ad abitare per creare, rivedo luoghi, persone e gioie di un tempo, splendida visione che cancella ogni dolore, perché la pace di allora quasi ritorna ad essere presente.  Mi afferro ai ricordi più belli per sconfiggere il tempo, mi nutro di quelli per scacciare la rabbia che a volte sale ma a nulla se

I cieli di Leutkirch.

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Mi sdraio sull'erba ed osservo il tuo cielo, le tue nuvole in Agosto coprono tutto come un velo, che non mi disturba ma che anzi danno refrigerio, mi pare un sogno anche se in realtà è tutto vero.  Tu come un presagio di colui che ha ormai  scaldato, mi nutro di te anche se il tuo tempo è ormai andato.  Mi godo questi attimi di un estate ormai finita, assaporo il tuo calore che ormai riempie la mia vita, ma non sono triste perché so che tornerai, sorrido e mi consolo perché tu non sai di mai. Ed io che ti accompagno mi sdraio nel tuo blu, mi cullo e tutto osservo mentre il mio naso sta all'insù. Con te torno bambina e sviluppi la mia fantasia, così ritorno in una terra che un tempo era mia. Dove mille forme prendevano il sopravvento, grandi nuvole potenti controllate dal Dio vento, dove tutto  ad un tratto appare spento e di tutti i miei errori adesso io mi pento. Portami indietro a quando ero bambina, a quando il tempo era fermo e regnava fantasia. Attraverso di te raggi vivon

L'altra metà.

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Stanca e senza forze riposa nel suo bosco, come una tomba immobile giace e cerca l'eterno riposo, ferita e condannata dal suo triste destino, si ubriaca delle sue lacrime come fossero vino. Come un fantasma seduta sull'erba, una vita caduta che ancora era acerba. Un lungo vestito bianco avvolge la sua fragilità, quasi a voler oscurare le sue grandi abilità. Ma è tutto inutile perché la sua anima brilla e le esce fuori dal petto, senza volerlo, diventa all'improvviso un libro aperto. Capelli neri davanti al suo pallido viso, quasi a voler nascondere il suo tenero sorriso, negli occhi la paura di chi troppo ha sofferto, si difende scappando in un mondo mai scoperto. Le troppe bastonate hanno rotto le sue ossa, non trova la giusta cura ed è finita in una fossa, dove tutto è buio ed il respiro ormai le manca, fa fatica a risalire perché è veramente stanca.  Dall'altra parte lui si regge ancora in piedi, incoraggia se stesso e dice: lotta per tutto ciò in cui credi! Anch'

Piccola falena.

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Vaghi di notte come un'anima in pena, sola e al buio alla ricerca di chissà cosa, voli tra le case e curiosa ascolti quei versi umani e la luce ti attrae come una calamita. Ignara della tua amara sorte, al buio proprio non sai stare, ma non sai che la luce che cerchi può le tue ali bruciare, così da sempre la cerchi e verso di essa voli senza meta, e senti il calore delle case ma sono prigioni, per te che sei libera nel mondo e ovunque potresti andare.  E piccola e indifesa sei, ingenua e sognatrice, l'oscurità la tua vita anche se vorresti altro, le tue ali fragili ma che sanno portarti in alto, deboli che basta un tocco estraneo per distruggerle. Qualche volta vieni a trovarci nelle sere d'estate, con le finestre spalancate e tu che le attraversi, se sei fortunata troverai chi vuol da quella prigionia liberarti, ma in molti, staranno fermi ad osservati, mentre come impazzita e ostinata sbatti contro una luce che può solo bruciarti. All'improvviso mi ritrovo nel tuo mo

Passaggi.

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Tutto inizia per poi finire, così come la vita stessa dopo un lungo viaggio, o meglio, quasi tutto, ciò che conta veramente è eterno e si espande all'infinito come l'universo. Si semina per poi raccogliere, i più coraggiosi donano se stessi consapevoli delle conseguenze, ma in molti non sanno che bontà non è sinonimo di stupidità, quindi, persone così valorose, possiedono la forza di mille cavalieri, pronti ad estrarre le loro spade per difendere i loro valori. A testa alta contro il maligno, piccoli passi che non perdono d'occhio il malefico ghigno, con estrema cautela ma mai con finzione aprono le porte del loro cuore, si mostrano e tutto lasciano vedere, aspettano colui che varca quella soglia senza nulla temere. Tu possiedi l'anima dell'artista, colui che pensa e crea dal profondo, e loro non sanno che attraverso noi stessi anche l'odio ed il dolore sanno essere un dono. Quel letame disgustoso che qualche volta si riceve, diventa nelle tue mani concime di un

Fuoco di paglia.

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Società moderna: terra arida e lontano ricordo di una civiltà che una volta era vera. Dove il verde regnava e l'amore con forza trionfava, rose e piante in ogni dove a purificare l'aria, che ora pesante giace in polmoni ormai di catrame stanchi. Ovunque l'eco di chi tossisce, pianti, guerre e urla, una lotta continua verso la vittoria di una eterna solitudine.  Come un fiero cavaliere avanzi a tutta forza, tutto distruggi e senza sosta, alla carica insieme al tuo esercito, armi affilate e arruginite ed il sangue negli occhi.  Odi la vita e tutto ciò che è verde, come Ade ormai ti senti, il re di un regno morto, uccidere e far male vuoi, ma l'anima oscura acceca ogni cosa, non vedi la realtà fatta di pietra e l'impossibilità di una lama di scalfire la vera potenza. In un lampo ti accendi, come un vasto incendio che tutto trasforma in cenere, la paglia la tua passione, ma il suo calore non è sufficiente a scaldare il tuo cuore, poiché dura un attimo e tu che sei pirom

Niente panico.

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Respira profondamente e senza pensare, che tanto nulla cambia ma passa come il vento che soffia, e con sé tutto trascina, non temere la sofferenza, al contrario, ricevila a braccia aperte, in un abbraccio che accoglie e poi lascia andare quando il momento arriva. Senti l'essenza dei tuoi battiti e come musica li ascolti, un testo fatto di parole che parlano di noi, la fiaba di una vita vissuta nel bene e nel male, qualcosa che uccide e poi rigenera, così si diventa più forti, come una volpe scaltra che di notte si aggira e nulla teme.  Sai chi sei e cosa vuoi e nulla più ti manca, solo l'attesa di un tempo che deve fare il suo corso ma che non puoi controllare, inerme ed immobile in questo tuo lago, immergi tutto il tuo essere alla ricerca dei tuoi simili.  Nuota e nuota in queste acque, osserva e scegli, insegui e ti allontani, in un fondale che non vedi e per questo fa paura, ma possiedi il coraggio di chi mai si abbandona e osservi attentamente quel poco che si intravede.  U

Yuki.

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Bianca e fragile come neve che si scioglie al sole, tutta la tua vita è ora il tuo padrone. Hai trovato una casa e con essa una famiglia, dove regna la pace ed il tempo sembra essersi fermato, nei tuoi silenzi che sanno di tutto, ed i tuoi passi lenti ti rappresentano. Un solo occhio per vedere, ma che attraversa l'anima come fossero mille, come Polifemo sei, un gigante che ha rischiato di essere ucciso, ma il tuo cuore non conosce vendetta e vai avanti guardando il viso di colui che ti ama.  Un volto gentile che ti ha salvato, appena tolto dalla strada solo amore ti ha donato, lui ti culla e ti sorride, come un eterno dondolo che ti addormenta nella beatitudine della vita.  Sei saggia, come un'anziana che tutto conosce, un eremita alla ricerca del suo luogo ideale, ti muovi con l'eleganza di chi ha sofferto ma riconosce le anime gentili, per questo sai anche essere forte.  Il tuo occhio su un viso così espressivo, dice mille parole, mi guarda e sussurra: non temere, l'

Fai paura.

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Lo spaventapasseri sta lì, fermo immobile e non dice una parola, comunica attraverso ciò che lo compone, e piantato li dagli umani è costretto a mettere paura. Capelli crespi e occhi spalancati, che a guardarlo pensi: tra un pó cade a pezzi. Ti hanno messo un cappello nero e donato di un solo braccio... Così, giusto per marcare l'impossibilità di ricevere e dare amore. A ricoprire quel legno marcio solo una larga camicia e una sciarpa intorno al tuo collo dove l'aria non passa, non respiri ed il tuo cuore non batte.  Ti hanno modellato le labbra con della plastica, ora la tua bocca aperta è pura scena, come un burattino senza fili ti mostri a tutti i passanti, fiero del tuo scopo e del tuo ghigno, ma nel frattempo, i temporali ti bagnano mentre noi abbiamo l'ombrello.  La tua fragile struttura, miseramente piantata al suolo, ora giace accanto agli alberi e tu pieno d'invidia perché loro, a differenza tua, hanno radici ben salde. Uccelli volano nelle vicinanze ma si mant

Butta via la chiave.

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Il portone sta lì chiuso e minaccioso, mi provoca, mi ricorda e come il diavolo mi tenta: prendi quelle chiavi, sussurra lui, torna indietro attraverso il mio passaggio. E ancora: non vorresti rivedere coloro che hai amato e poi perduto? Io pietrificata, con il mio scudo di cristallo che stringo tra le mani tremanti, mentre il passaggio mi tira a sé con le sue menzogne, usa le briciole per attirare il mio palato affamato d'amore. Occhi spalancati e fiato spezzato, il cuore impazzisce nei ricordi, vorrei attraversare quel portone ma non ci casco, in cambio avrei forse cinque minuti di gioia, tutto il resto distruzione. Le chiavi stanno lì su quel filo spinato, se le prendo avrò mani sanguinanti e anima in frantumi, abbraccio me stessa in una eterna consolazione e dico a me stessa: voltati e vai avanti senza mai più girarti. È tutto alle tue spalle e non è stata colpa tua, assaggia il dolce del tuo presente per cancellare l'amaro nel cuore, respira il vento, che anche se non lo s